Tra le proprietà che vengono attribuite ai braccialetti di rame, vi è quella di regolatori delle cariche elettriche del corpo. Un medico di Nizza, il dottor Jean-Pierre Maschi, prese coscienza dal 1964 che un grave inquinamento minacciava la nostra civiltà: l’inquinamento elettrico.
La teoria del dottor Jean-Pierre Maschi è, a dire il vero, semplice ed evidente. L’uomo è un’immensa macchina elettrica, o più esattamente un complesso di miliardi di macchine elettriche. Come ogni macchina elettrica, le nostre cellule sono concepite per funzionare ad una data tensione e non possono sopportare grosse differenze di potenziale. In principio l’uomo camminava per lo più a piedi scalzi a contatto con il suolo, in modo che una regolazione veniva effettuata dalla terra, vale a dire che in caso di sovraccarico elettrico, l’elettricità non si accumulava nell’organismo a rischio di provocare in esso dei danni.
1. A livello chimico il rame (come anche altri metalli), è capace di penetrare nell’organismo attraverso la pelle allo stato ionico e di agire allora come oligoelemento che sarebbe stato ingerito.
2. A livello elettromagnetico (se pur si tratti di onde elettromagnetiche e non di altre onde di natura sconosciuta), è consigliabile, per avere un’azione positiva, che i braccialetti di rame siano aperti.
3. A livello elettrico una regolazione sembra essere possibile. Pensiamo dunque che in tutti i casi il portare un braccialetto di rame, anche se non lo si porta sempre, fa bene alla salute per alleviare certi dolori muscolari, articolari e anche, in certi casi, con un’azione favorevole sul sistema nervoso; per un’azione preventiva su queste affezioni, anche se non si avverte apparentemente nessun effetto. ( Avvertiamo forse gli effetti dell’inquinamento che subiamo quotidianamente?)